Lettera aperta di Marco Cappato a Mario Draghi in occasione della Giornata Internazionale della Democrazia

Alla viglia dell'udienza davanti al Tribunale di Milano per il ricorso sulla mancata ammissione della Lista Referendum e Democrazia, Marco Cappato scrive una nuova lettera al Presidente del Consiglio Mario Draghi.
CappatoDraghi

Gent. mo Presidente del Consiglio,

il Governo da Lei Presieduto tra pochi giorni -il 19 settembre- è chiamato a giudizio davanti al Tribunale di Milano come controparte della Lista “Referendum e democrazia con Cappato” sul tema del riconoscimento della firma digitale qualificata per la sottoscrizione delle Liste elettorali.

Dovrete dunque, come Governo, scegliere tra la difesa di un’anacronistica norma contraria al diritto dell’Unione Europea e ai principi costituzionali -difendendo di conseguenza l’esclusione della nostra lista dalle elezioni per il fatto di aver noi raccolto le sottoscrizioni attraverso firma digitale qualificata- oppure riconoscere davanti al giudice la legalità di un’innovazione ormai persino banale. Risulta infatti incomprensibile perché mai la firma elettronica sia accettata per ogni altro rapporto con la Pubblica amministrazione, inclusa la sottoscrizione di referendum, e non lo debba invece essere per le liste elettorali.

L’appuntamento in tribunale sarebbe stato facilmente evitabile se solo fossimo stati ascoltati nelle richieste a Lei pubblicamente rivolte a partire dal 25 luglio. Purtroppo, non solo non abbiamo ricevuto risposta positiva alla proposta di un decreto urgente in materia, ma non abbiamo ottenuto nemmeno una risposta burocratica di avvenuta ricezione o di diniego, né da parte Sua o di un Ministro, né da parte di un funzionario o un addetto di qualsiasi livello. Nemmeno quando, dal 27 di luglio, 25 persone attorno alla co-Presidente di Eumans Virginia Fiume si erano rivolte a Lei con uno sciopero della fame di 10 giorni, né quando abbiamo camminato per ore in presidio attorno a Palazzo Chigi per chiedere un riscontro. Né quando Le abbiamo riscritto e abbiamo con Lorenzo Mineo chiesto anche un incontro alla Ministra Lamorgese. Nulla si è mosso, nulla è accaduto.

Se insisto nel rivolgermi a Lei nonostante il disinteresse assoluto mostrato finora è perché ancora molto può essere fatto.

È infatti ancora possibile che il Governo decida di :

  1. sostenere la validità della firma digitale per la presentazione delle liste alle elezioni in occasione dell’udienza del 19 settembre, prendendo posizione in giudizio entro il 16 settembre; il Governo potrebbe anche fornire un chiarimento definitivo attraverso un decreto urgente, anche in vista dell’avvio della raccolta firme per le prossime elezioni regionali, che inizierà nei prossimi giorni;

  2. varare la piattaforma pubblica per la sottoscrizione gratuita online delle proposte di legge d’iniziativa popolare e di referendum, come il Parlamento chiese già nel 2020 e il Ministro per l’innovazione digitale Vittorio Colao si era impegnato a fare; il provvedimento (del quale ancora non si conosce il contenuto e che sarà utile solo se riconoscerà la firma digitale qualificata come firma autenticata) è fermo in attesa del parere della Ministra della Giustizia Marta Cartabia.

Aggiungo infine delle considerazioni più generali sul perché dell’importanza di un intervento da parte del Suo Governo.

Nel Suo discorso del 20 luglio in Senato, Lei affermò: “La mobilitazione di questi giorni da parte di cittadini, associazioni, territori a favore della prosecuzione del Governo è senza precedenti e impossibile da ignorare”. Con queste parole, Lei volle riconoscere l’importanza di ascoltare il sentimento generale di un Paese in un momento certamente delicato per le nostre istituzioni. Credo però si debba anche considerare che la volontà popolare, in democrazia, può avere una rilevanza istituzionale non se è presunta o desunta dai riscontri sui media o da petizioni online, ma se è espressa nelle forme e nei limiti previsti dalla Costituzione. Ecco perché è così importante che proprio Lei, che ha valorizzato manifestazione informali di consenso nei confronti del Governo da Lei presieduto, dimostri almeno pari sensibilità, nel concreto, nei confronti degli strumenti di partecipazione popolare previsti dalla Costituzione e all’utilizzo delle nuove tecnologie proprio al servizio della democrazia. 

Ill.mo Presidente del Consiglio, in questo fazzoletto di giorni Lei ha la possibilità di realizzare ancora qualcosa di significativo e di grande per la partecipazione democratica in Italia. Spero che vorrà cogliere questa opportunità per il Paese.

Un saluto,

Marco Cappato
Co-Presidente “Eumans”

 

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