E’ stato presentato il 2 settembre 2022, durante una conferenza stampa online, il ricorso d’urgenza (ex articolo 700 del Codice di Procedura Civile) depositato da parte della lista “Referendum e Democrazia con Cappato”, a seguito della sua esclusione alle elezioni 2022, finalizzato ad ottenere l’ammissione della lista nella circoscrizione della Lombardia.
E’ intervenuto anche l’avv. Giovanni Guzzetta, ordinario di diritto pubblico, che ha illustrato nel dettaglio gli argomenti del ricorso: “Se il giudice non dovesse accogliere il ricorso, chiederemo di sollevare una questione di legittimità costituzionale, per la palese irragionevolezza del presunto divieto di presentazione in forma elettronica di liste in occasione delle elezioni, laddove, come sappiamo, da più di un anno la stessa identica procedura è ammessa invece per iniziative di un valore costituzionale altrettanto rilevante e cioè per le iniziative referendarie e le iniziative di legge popolare. Si tratterebbe di una violazione, flagrante e paradossale, dell’articolo 3 della Costituzione”
E sui tempi in cui si dovrebbe esprimere il Tribunale di Milano, l’avv. Guzzetta aggiunge: “In base alla logica del codice di procedura civile, dovrebbe esprimersi immediatamente. E’ importante da questo punto di vista segnalare l’urgenza di questa decisione: noi lo faremo in sede processuale, ma anche dal punto di vista pubblico”
Il ricorso chiede al tribunale ordinario di Milano di ordinare l’annullamento del provvedimento che ha ricusato la Lista e quindi di ammettere la lista “Referendum e Democrazia con Cappato” alla competizione elettorale nella circoscrizione elettorale “Lombardia”, per le elezioni del Senato del prossimo 25 settembre 2022. Si chiede, inoltre, dunque di accertare e dichiarare il diritto ad effettuare la presentazione delle liste e l’accettazione delle candidature anche tramite firma digitale e, come conseguenze, di condannare le Amministrazioni resistenti al risarcimento dei danni subiti a seguito della lesione del proprio diritto.
Il ricorso evidenzia come la decisione di inammissibilità della lista presa dalla Corte di Cassazione, che prevede solo la presentazione di firme in modalità “analogica”, si scontra fortemente con principi costituzionali e di diritto europeo e internazionale. Tra gli altri, il Regolamento europeo (25.2) prevede che ogni Stato membro sia privato di qualsiasi discrezionalità in merito alla firma elettronica qualificata imponendo una equiparazione alla firma autografa. Per questo, dato che la lista “Referendum e democrazia con Cappato” ha presentato dichiarazioni sottoscritte mediante firma digitale, cioè qualificata (in termini normativi europei) è precluso al legislatore statale disconoscere la perfetta equiparazione rispetto alle firme autografe.
“Pur nel totale silenzio del Governo e dei leader partitici, non è questione di sapere SE vinceremo questa battaglia, ma solo QUANDO. Prima sarà riconosciuta la validità della firma digitale, prima l’Italia avrà interrotto la violazione discriminatoria di obblighi internazionali e la negazione di diritti civili e politici ai propri cittadini. La campagna della Lista “Referendum e Democrazia con Cappato” non è terminata, ma è appena iniziata, e riguarderà anche la presentazione di liste alle elezioni regionali e di attivazione di ogni altro strumento di partecipazione democratica anche a livello regionale e locale. Il Governo può ancora intervenire con l’urgenza che merita la questione, anche per evitare una brutta figura internazionale al nostro Paese.” – ha dichiarato Marco Cappato, promotore della Lista Referendum e democrazia con Cappato.