ELEZIONI, RACCOLTA FIRME CON SPID. SOSTEGNO DA FDI E PD. COSTITUZIONALISTI CONFERMANO POSSIBILITÀ DI DECRETO GOVERNATIVO

Le dichiarazioni di Marco Cappato sul deposito delle firme digitali per la Lista Referendum e Democrazia, l'appello al Governo per un decreto urgente che le consideri valide
cappato omnibus

Per la prima volta nella storia una lista, (Democrazia e Referendum con Cappato), ha depositato le firme utili alla corsa elettorale su una pennetta digitale. Tema al centro di una campagna per la democrazia e contro la discriminazione nei confronti delle realtà non presenti in Parlamento, chiamate a una raccolta cartacea agostana con un divieto di fatto ad allearsi con la Casta dei partiti esentati. Nelle prossime ore il responso sulla validità. Nel corso della trasmissione Omnibus questa mattina su La 7, oltre a Cappato, sul tema si sono espressi a favore del riconoscimento della validità delle firme raccolte con SPID il  Responsabile Innovazione di Fratelli d’Italia Federico Mollicone e la senatrice PD Valeria Valente, Capogruppo in Commissione affari costituzionali. Il costituzionalista Alfonso Celotto ha chiarito le possibilità di intervento del Governo Draghi.

 

Il tema della legalizzazione della firma digitale per la sottoscrizione delle firme necessarie alla corsa alle elezioni per le liste non presenti in Parlamento, questa mattina era protagonista di Omnibus, talk show politico del La7.

Presente anche il leader della lista “Referendum e Democrazia” Marco Cappato impegnato, dalla caduta del Governo, in una campagna a favore dell’apertura alla SPID: “Per la prima volta nella storia della democrazia ieri abbiamo depositato, nelle circoscrizioni in cui siamo riusciti a raggiungere il quorum, le pennette digitali con le firme raccolte in modalità digitale. Attendiamo il responso circa la loro validità, altrimenti ricorreremo anche a livello internazionale contro una discriminazione che privilegia chi già presente in Parlamento, esonerato dal raccogliere le firme cartacee, mentre chi non lo è come noi, in nemmeno un mese era chiamato alla raccolta delle sottoscrizioni nelle piazze, da far certificare da comuni, con il coinvolgimento di notai, il tutto nella settimana di ferragosto. Noi a nostre spese nostre abbiamo raccolto circa 30.000 firme digitali, grazie alle generose offerte dei cittadini che come noi richiedono questa riforma di civiltà, grazie a un metodo già utilizzato a livello fiscale e sui referendum.

Il costituzionalista Alfonso Celotto ha chiarito la possibilità di intervento del Governo: “E’ evidente, sul tema, la presenza di un buco nel testo di legge vigente. Come dunque riporta Cappato, solo il Governo può intervenire per colmarlo con un decreto ad hoc, oppure occorre fare ricorso. Sono d’accordo sulla necessità di un intervento del premier Mario Draghi per colmare un inspiegabile vulnus legislativo”.

Nel merito, è a favore del riconoscimento della firma digitale anche in materia elettorale iil responsabile Innovazione di Fratelli d’Italia Federico Mollicone: “Totalmente d’accordo sul tema della Spid, perché mai una certificazione digitale unica non debba essere riconosciuta in un contesto in cui l’obiettivo è l’identificazione dell’individuo che sottoscrive una firma? L’attuale metodo è ferraginoso, l’apertura alla firma digitale favorirebbe anche aggregazioni e coalizioni.”

La questione mette d’accordo l’esponente del Partito democratico Valeria Valente deputata PD Capogruppo in commissione affari costituzionali: “Democrazia digitale significa allargare spazi della democrazia, siamo a favore di questa istanza giusto, bisogna affrontare il tema in vista di queste politiche e poi porlo al centro di una necessaria riforma della legge elettorale. Come PD abbiamo lanciato diversi appelli in passato che andavano in questo senso, ma la caduta del governo ha bloccato l’iniziativa. Cappato affronta una questione di merito. Mi auguro che centrosinistra e centrodestra si concentrino su questa questione e in generale la questione dei diritti al centro dei rispettivi programmi.

 

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