Lettera aperta a Giorgia Meloni per chiedere il sostegno per interrompere la violazione dei diritti politici in corso in Italia nel processo elettorale, a partire dalle modalitá di sottoscrizione delle liste per le elezioni del 25 settembre. La lettera, scritta da Virginia Fiume, co-presidente di EUMANS, si inserisce nell’iniziativa di sciopero della fame (giunta al 4 giorno) a supporto dell’appello al Presidente del Consiglio Draghi per la firma digitale subito per le liste. Tutte le informazioni sull’iniziativa “Referendum e Democrazia” si trovano qui.
Bruxelles, 29 Luglio 2022
Onorevole Giorgia Meloni,
Mi rivolgo a lei come cittadina al terzo giorno di sciopero della fame dopo aver scritto al Presidente del Consiglio Draghi affinché faccia tutto quello che è in suo potere per consentire la raccolta di firme digitali per le liste per le prossime elezioni. Le scrivo da attivista politica ad attivista politica.
Lei ha la responsabilità di guidare quello che i sondaggi considerano il primo partito d’Italia e la coalizione di cui fa parte che ha buone probabilità di vincere le prossime elezioni. Quegli stessi sondaggi che La danno vincente ci dicono che il 60% non andrà a votare.
Mi appello quindi a lei, perché chi non ha l’esenzione delle firme possa partecipare al voto del 25 settembre. L’unica via percorribile è ottenere un decreto urgente che consenta da SUBITO l’utilizzo della firma digitale per la sottoscrizione di nuove liste da presentare alle elezioni in linea con quanto accaduto l’estate scorsa per i referendum. Un precedente che faciliterebbe la decisione.
Senza questa modifica, e con il meccanismo delle esenzioni, sarebbe praticamente impossibile per chiunque non sia già in Parlamento accedere. E’ una richiesta non ad personam ma erga omnes, da Rifondazione a Radicali italiani da Volt Italia a Possibile sono molte le liste che non potranno partecipare
Vincere le Elezioni democraticamente, garantendo la massima partecipazione dell’elettorato attivo e passivo, e quindi l’affluenza al voto, basandosi su regole uguali per chi partecipa, credo possa, anzi debba, stare a cuore anche a Lei e al suo partito.
Chi si candida a governare questo Paese non può non agire per il rispetto della legalità costituzionale e degli obblighi internazionali della Repubblica italiana, quegli stessi obblighi che secondo le Nazioni unite sono stati violati 10 anni fa in occasione di una campagna referendaria e per cui, tra e altre cose, è stata introdotta la firma digitale.
Perché discriminare l’uso solo per i referendum e, soprattutto, perché discriminare contro chi non è dentro il Palazzo ma vorrebbe poter partecipare ad “armi pari” alle prossime elezioni?
Confido nel suo coraggio di aprire la democrazia e lo Stato di Diritto, Onorevole Meloni. Ora c’è ancora tempo, domani forse no.
Virginia Fiume
Co-President di EUMANS